venerdì 28 ottobre 2011

Risveglio

La mano guantata passò sopra la consolle, togliendo la patina ghiacciata sullo schermo: "Guarda: funziona, qualcuno sta chiamando."
Il casco si voltò verso una figura in tuta attillata nera, capelli sciolti e viso scoperto: lei non aveva bisogno di respiratori.
"Vedo Kalt, vedo e sento, sai che io e la Princess siano collegate." mormorò quietamente Clio passando a sua volta la mano sulla consolle e ricordando.....

Una settimana prima....

Clio stava preparando la lezione per il giorno dopo, dovevano studiare le missioni compiute da varie navi nell'ultimo secolo... la Princess era una di esse e lei stava facendo una relazione sulle missioni precedenti il suo arrivo sulla nave e sui principali membri dell'equipaggio.
Aveva già sistemato le relazioni sulla Fortune, sull'Enterprise, e su altre navi della federazione, aveva tenuto la Princess per ultima, le faceva male sapere che era stata "messa in pensione". Era riuscita ad ottenere che non la smantellassero, solo per i suoi contatti nelle sfere alte, che conoscevano il meccanismo che la legava alla nave.
Si fermò pensando alla prima volta che era riuscita a fare un giro per la nave con i suoi primi emettitori olografici portatili, sorrise al ricordo... poi un sussulto, un fremito... qualcosa che le avrebbe fatto tendere i nervi e le orecchie se li avesse avuti, in realtà i suoi sensori erano tutti all'erta ed eccitati.
Andò alla finestra: la sua nave la stava chiamando...
Si riscosse, come era possibile?
Socchiuse gli occhi e si concentrò su quello che sentiva... sorrise: sì, la Princess la chiamava.
Doveva contattare gli altri a cominciare dal timoniere.

mercoledì 26 ottobre 2011

Beep Beep

Un singolo segnale luminoso si era appena acceso sulla consolle.
Strano: da anni ormai la plancia dell'astronave era disattiva.
Ma ora quel messaggio, una richiesta d'attenzione, si stava propagando attraverso ciò che restava di quell'atmosfera rarefatta e stantia.
Il suono, distorto, prese un tono che sembrava quasi insolente.
E, inattesa, la porta del turbo ascensore iniziò a scorrere, al principio con un movimento irregolare - a strattoni avrebbe desunto un ipotetico osservatore - poi con decisione, fino a scomparire nella paratia.
Infine, un fascio di luce concentrata fece brillare i cristalli di condensa ghiacciata che ricoprivano ogni superficie del ponte,mentre una mano guantata...